I Buoni Pasto integrano il reddito dei dipendenti e permettono all'azienda di pagare meno tasse
Apprezzati da tutti, flessibili e spendibili in bar, supermercati e online, i Buoni Pasto portano anche un importante sgravio fiscale alle imprese.
I buoni pasto sono un servizio riservato ai lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato, o a collaboratori esterni, che funziona come alternativa alla fornitura di un servizio mensa per il personale.
Si tratta, semplificando, di un buono cartaceo o elettronico, che il lavoratore può spendere per acquistare il pasto durante l’orario di lavoro o per fare la spesa presso un supermercato convenzionato.
L’azienda sceglie il servizio di buoni pasto a cui affidarsi contattando una delle società di emissione autorizzate, selezionando il taglio e le modalità di erogazione degli stessi e fornendo al dipendente una carta elettronica o un classico blocchetto cartaceo.
I buoni pasto sono cumulabili fino a 8 e non sono cedibili, commerciabili e convertibili in denaro.
Si tratta quindi di un vero e proprio benefit che è sempre di più scelto da aziende e dipendenti perché presenta un beneficio per chi li riceve e contemporaneamente portano un beneficio fiscale all'impresa.
Perché i buoni pasto convengono all'azienda
Il calcolo è semplice, come in questa simulazione - che proponiamo solo a titolo indicativo, dato che tiene conto di diversi fattori che potrai approfondire confrontando preventivi di fornitori qualificati grazie al nostro strumento gratuito.
Se l'azienda volesse dare € 1.000 in più all'anno ad un suo dipendente:
- se li versasse in busta paga, il costo aziendale comprensivo dello stipendio, dei contributi e di tutte le imposte sarebbe di € 1.754. Il dipendente riceverebbe € 1.000.
- se li assegnasse in buoni pasto, il costo aziendale sarebbe di € 1.000 e questa sarebbe il valore dei buoni ricevuti dal dipendente.
Il risultato? Un risparmio netto di € 753 e comunque la piena integrazione del reddito del dipendente, il tutto grazie alla tassazione agevolate di cui gode questa soluzione.
Tassazione agevolata
La nuova normativa in materia di buoni pasto (Legge di Bilancio 2020) ha stabilito che i ticket siano esenti da tassazione (deducibilità al 100%) con un'IVA al 4% detraibile sul monte imposte (qualora il valore facciale non superi i 4 euro per i buoni cartacei e gli 8 euro per i buoni elettronici giornalieri).
Questo significa che i buoni pasto non sono soggetti al versamento dei contributi. L’azienda non deve versare né quota INPS, né IRAP, né IRPEF, né TFR per l’intero importo del buono pasto aziendale.
I vantaggi fiscali valgono per le aziende di tutte le dimensioni, ma anche per le partite IVA (escluse quelle a regime forfettario).
Per aziende e per partite IVA
Non solo aziende, i buoni pasto rappresentano un’ottima soluzione per i liberi professionisti e i lavoratori autonomi.
Queste categorie di lavoratori possono dedurre dal reddito il 75% del valore del buono pasto, con IVA detraibile al 10% e fino ad una soglia massima del 2% del fatturato
Risparmio di soldi e di tempo
I buoni pasto permettono di risparmiare economicamente su altre parti del budget aziendale.
Questa soluzione permette la totale eliminazione dei costi legati alla gestione di locali mensa, e riducono sensibilmente i tempi dedicati alla gestione amministrativa e alla contabilità.
Questo vale specialmente per le partite IVA, che non devono più gestire individualmente gli scontrini delle spese, ma possono affidarsi ad un'unica transazione.
I buoni pasto aiutano la produttività
I buoni pasto garantiscono maggiore produttività in quanto i lavoratori risulteranno maggiormente soddisfatti grazie alla libertà di poter scegliere dove spenderli.
Tutto ciò contribuisce ad aumentare la motivazione e le performance aziendali dei collaboratori, stimolati dagli incentivi a loro dedicati che contribuiscono a ridurre lo stress.
Questo benefit permette la riduzione dell’assenteismo, fenomeno che in contesti piccoli può essere un grande ostacolo alla produttività. .
I buoni pasto fidelizzano i dipendenti
I buoni pasto permettono la fidelizzazione dei dipendenti. Una volta fidelizzati questi diventeranno dei veri e propri brand ambassador, influenzando positivamente l’immagine e la reputazione dell’azienda stessa.
Questo è molto importante in un periodo caratterizzato da job quitting, ossia in un momento nel quale le aziende fanno a gara per trattenere i talenti.
La possibilità di poter offrire un welfare aziendale esteso permetterà alle aziende di migliorare il loro tasso di employee retention, riuscendo a mantenere i talenti all’interno delle loro strutture.
I buoni pasto sono flessibili
I buoni pasto danno più libertà ai dipendenti dando loro la libertà di poter scegliere dove consumare il pranzo, sia per tipologia, sia per ubicazione.
I buoni pasto vanno incontro alle esigenze specifiche dei dipendenti che hanno l’occasione di usarli in base alle loro abitudini.
I dipendenti possono scegliere di usufruirne in bar e ristoranti convenzionati, condividendo la propria pausa pranzo in leggerezza con i colleghi. Oppure possono acquistare prodotti alimentari al supermercato: la soluzione perfetta per chi preferisce pranzare con i propri piatti preferiti preparati in casa oppure per chi lavora in smart working. Le possibilità sono tante adatte alle esigenze di ognuno.
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